Un uomo anziano prende la parola.
Si alza in piedi e grida: "C'è qualcosa che non va".
Su un tetto un gatto lecca la sua coda.
È peggio di una donna vanitosa di città.
Poi distratto da una mosca fa una capriola e se ne va.
Le luci dei lampioni verso sera
sono più arancioni dei tramonti a primavera.
L'ora in cui Bologna entra in scena,
è l'ora in cui le donne di una volta vanno in chiesa.
Solo un gatto vagabondo è in cerca di una fede passeggera.
La notte è una coperta sopra il cielo.
La luna è una stupenda mongolfiera.
E tutto è come prima ti dicevo.
Bologna torna ad essere sincera
e il mondo si addormenta grazie al vino.
E l'ombra delle cose si rivela
e tutto questo amore mio lo scrivo
perché ho acceso una candela.
Piazza Santo Stefano ha un segreto
le rondini dal cielo fanno spesso avanti e indietro.
E portan via i colori dell'inverno,
proteggono i passanti come i portici dal vento.
E volano, volano via.
Magari avessi ancora sedici anni,
sarei su un prato a scrivere canzoni sulle torri.
Ne ho scritte tante amore, le ricordi?
Ma nonostante fossi nato a un passo da quei colli.
Bologna non si fida mai.
Bologna non si fida mai.
Bologna non si fida mai nè dei santi nè dei folli.