Avvenne a Calendimaggio
Quando mite e temperato è il giorno,
E le piogge invernali sono sparite,
E ogni campo è pieno di fiori,
E ogni ramo è carico di boccioli,
E tutto cresce in allegria,
Questa stessa regina, Dama Heurodis
Prese due vergini - assai stimate -
E andarono tutte insieme a mezzogiorno
a dilettarsi con scherzi e giochi in un frutteto di mele;
Per vedere i fiori svelarsi e spuntare dal suolo
e sentire gli uccelli cantare.
Si sedettero tutte e tre,
Sotto a un biancospino innestato,
E presto la bella Regina
si addormentò tra il verde.
Le ancelle non osarono svegliarla.
La lasciano stesa a riposare
E così dormì finché mezzogiorno passò-
finchè mezzogiorno finì.
(finchè mezzogiorno finì.)
Ma non appena si svegliò pianse forte
e si lamentò in modo abominevole
muovendo scompostamente mani e piedi
E artigliandosi il viso fino a farlo sanguinare;
Si strappò la ricca veste a brandelli
E perse la ragione per il dolore.
Le sue due ancelle vergini
Non osarono starle accanto,
Ma corsero a palazzo
E dissero a cavalieri e scudieri
Che la regina era sull'orlo della follia,
E dissero di andare a fermarla.
I cavalieri e anche le dame,
E le fanciulle (sessanta o più)
corsero dalla regina.
La raggiunsero, nel frutteto,
E la prese tra le braccia.
La portarono nel letto
E la legarono stretta -
Ma ella continuava a gridare la stessa cosa,
Che voleva stare in piedi e fuggire.